“Non so cos’altro dire per convincerti”.
(da Rosa)
L’ultimo dei poeti Beat
Nato a New York nel 1936, John Giorno fa parte della New York School ed è tra i più noti poeti americani dell’area sperimentale. Di origini italiane (precisamente Materane), Giorno è stato anche cantante e attore – era lui il protagonista di Sleep, 1963, il famoso documentario di Andy Warhol su un uomo che dorme. Nel campo della poesia è stato da sempre molto attivo, pubblicando diversi libri e dando vita a molte iniziative originali. Nel 1969 ha avviato, presso il Museum of Modern Art di New York, e in numerose altre sedi, un servizio denominato Dial-A-Poem, attraverso il quale, componendo alcuni numeri telefonici, era possibile ascoltare cinque minuti di poesia. Ha pubblicato versi anche su scatole di fiammiferi, magliette, tendine e scatole di cioccolata. Molto interessante, tra le tante opere, la seconda parte di Poems, intitolata The American Book of the Dead (con ovvio riferimento al Libro Tibetano dei morti), costituita da una serie di freddi adattamenti di articoli di cronaca nera. Qui i pezzi vanno visti nel loro insieme: una tragica vetrina in cui i morti sono passati velocemente al setaccio, attraverso il gelido filtro del linguaggio giornalistico. Anonimi, anche quando celebri, rapidamente dimenticati, numerabili secondo statistica.
I.
Voltandosi,
vide
un’espressione di sorpresa
sul volto del marito
mentre si portava
la mano sinistra
alla gola.
La Signora Kennedy
allora udì
un secondo sparo
e vide
il cranio del presidente
spaccarsi
sotto l’impatto
del proiettile.
_________
II.
«Mio marito
non ha emesso
un gemito»,
disse la Signora Kennedy
alla commissione,
«Aveva sul volto
quell’espressione
come di sorpresa…
e poi lui…
si è toccato la fronte
con la mano
e mi è caduto in grembo».
(1967)
_________
Fuorilegge
(Outlaw / 1967)
Un fuorilegge barbuto
che sosteneva
di essere un discendente
immortale
di Dio
è stato ucciso
ieri notte
dalla polizia.
Fonte:
Giovani poeti americani (Einaudi Editore, 1973)
Traduzione: Gianni Menarini
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