Prima della guerra
Prima della guerra, come in segno di sciagura,
perché non sembrasse più facile nella sua novità,
di geli di inaudita rigidezza
furono arsi e distrutti i giardini.
Ed era penoso per il cuore avvilito
scorgere fra la verzura in rigoglio
gli alberi non risorti a primavera,
che sporgevano neri, invernali.
Sotto la loro corteccia sbucciata come una trave
si vedeva una livida colatura brunastra.
Dappertutto una sorte malefica
aveva colpito i migliori alberi, gli eletti…
Passarono gli anni. Gli alberi stecchiti
sono rinati con forza inattesa,
mettendo vivi rami, verdi foglie…
È finita la guerra. Ma tu piangi, madre.
Fonte:
Nuovi Poeti Sovietici (Einaudi Editore1963)
A cura di Angelo M. Ripellino
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